Hai mai sentito parlare del “fior di sale”? Si tratta di una tipologia di sale marino particolarmente rara e pregiata, nonché tra le più costose in assoluto. Ciò dipende, in primo luogo, dal difficile procedimento messo in atto per la sua estrazione, che può avvenire solamente in presenza di determinate condizioni climatiche e, di conseguenza, per periodi di tempo piuttosto limitati.
Rispetto al sale da cucina che si trova comunemente nei supermercati, il fior di sale possiede caratteristiche e proprietà uniche nel suo genere. Contiene, infatti, un’elevata concentrazione di oligoelementi di origine naturale – tra cui magnesio e potassio – e, soprattutto, è completamente privo delle sostanze chimiche e degli additivi utilizzati per lo sbiancamento e la raffinazione.
Entrando più nel dettaglio, cos’è il fiore di sale?
Fiore di sale: cos’è?
Il fiore di sale è un sale marino che, a causa della sua leggerezza (a sua volta, dovuta ad una particolare composizione chimica), si forma ed emerge spontaneamente dalla superficie dell’acqua del mare. L’acqua, infatti, viene raccolta in apposite vasche ed esposta alla luce e al calore del sole, in modo tale da evaporare lentamente e in maniera del tutto naturale.
Come avviene l’estrazione?
I primi cristalli – detti, appunto, fiore di sale – vanno estratti entro un tempo limitato, in assenza di vento, umidità e intemperie. Il delicato processo di lavorazione rende questa tipologia di sale ancora più preziosa, accrescendo anche il suo prezzo di mercato (superiore, ad esempio, rispetto a quello del sale marino integrale). Inoltre, la produzione richiede un clima favorevole e, per questo, si concentra prevalentemente in alcune aree dell’Italia, come la Sicilia (e la provincia di Trapani, da cui proviene il fior di sale Culcasi), la Romagna e la Sardegna, e nel Sud della Francia.
Il colore, inizialmente grigiastro, tende via via al bianco (specie in seguito ad un lavaggio superficiale volto ad eliminare polveri ed impurità, ma senza intaccare le proprietà dei cristalli).
Fiore di sale o sale tradizionale?
Nella cucina di tutti i giorni, in tanti si accontentano del normale sale di produzione industriale (grosso o raffinato, marino o di salgemma, semplice o arricchito con iodio, a seconda delle preferenze), disponibile a basso costo in qualsiasi supermercato o negozio di alimentari.
Difatti, poche persone conoscono i vantaggi derivanti dall’uso del fiore di sale – e, in generale, del sale marino in cristalli – che non riguardano soltanto la dimensione del gusto, bensì anche quella del benessere psicofisico. Quando le industrie provvedono alla raffinazione del sale, infatti, da una parte aggiungono sostanze potenzialmente dannose, dall’altra vanno ad intaccare la naturale composizione del prodotto, che risulterà, quindi, più “povero” dal punto di vista nutrizionale.
Dunque, gli esperti consigliano di sostituire il sale raffinato con un sale marino integrale, preferibilmente con la tipologia chiamata “fior di sale”, in quanto ricca di elementi benefici per l’organismo e considerata, in passato e ancora oggi, un rimedio “miracoloso” contro vari disturbi.
I benefici del fior di sale
Tra i benefici riscontrati dai consumatori, la riduzione della ritenzione idrica – e, in conseguenza a ciò, anche dei gonfiori a livello addominale e di inestetismi come la cellulite – è certamente tra i più interessanti. Il fior di sale regola la pressione e lo scambio dei liquidi. Inoltre, favorisce la disintossicazione dei tessuti e la purificazione dell’organismo, con un’azione che ha inizio a partire dall’apparato digerente, prosegue per l’intestino e arriva fino ai reni e alle vie urinarie.
Dalla “pulizia” interiore si ricavano anche benefici di tipo estetico, come una migliore idratazione, una pelle più luminosa e, quindi, un aspetto più giovane e fresco. Infine, in qualità di conduttore elettrico, il fior di sale stimola l’attività cerebrale e la trasmissione degli impulsi nervosi.